Penne Festival delle Arti
La Mammina si è aggiudicata il secondo premio, per la…
di Gigliola Edmondo
L’arrivo della nuova levatrice in un piccolo paese dell’Appennino abruzzese apre scenari insoliti nella vita dei personaggi, svelandone i segreti fino ad allora rimasti attutiti dalle consuetudini e dal silenzio, come quei paesaggi di montagna lo erano dalla neve. “La Mammina”, come veniva chiamata colei che aiutava le madri che partorivano in casa, è il titolo del romanzo di esordio di Roberta Zimei, pubblicato dalla casa editrice Tabula Fati – Solfanelli.
Il libro racconta il desiderio di libertà della protagonista, Anticlera Massari, che lotta per sfuggire dalle trame di una violenza taciuta e capillare con la vitalità, la sfrontatezza e le vulnerabilità di tante altre donne che non hanno voce, e paga con la vita questa coraggiosa battaglia. Il tema della violenza di genere viene affrontato con lucidità a cui si affianca l’ironia, mai rassegnata, della ricerca di un finale diverso.
I femminicidi sono omicidi di donne in nome di sovrastrutture ideologiche di matrice patriarcale e la gelosia e il possesso rappresentano il movente principale che è lo stesso che spinge ad uccidere Augusto Di Iorio, altra figura centrale del romanzo.
Roberta Zimei giornalista e scrittrice abruzzese, è laurea in Lettere moderne e specializzata nella comunicazione istituzionale e nella scrittura per il web, campi nei quali continua a lavorare all’Università “G. d’Annunzio” dopo un’esperienza nell’emittente televisiva di Ateneo, dove ha ricoperto il ruolo di capo ufficio stampa per otto anni.
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